Convegno internazionale di studi “La tradizione violinistica piemontese: nuovi studi e prospettive”
Per il trentennale della fondazione dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte
Saluzzo, 6-7 novembre 2023
Nel corso del Settecento, nei territori del Regno di Sardegna, si affermarono importanti solisti di strumenti musicali ad arco che furono al tempo stesso compositori per quel repertorio: violinisti, come i fratelli Giovanni Battista e Giovanni Lorenzo Somis, ma anche violoncellisti, come Giovanni Battista Canavasso. Al servizio della Corte e della Cappella operarono sovente famiglie intere (i Chiabrano, i Celoniati), mentre nei centri di provincia emergono tra gli altri i nomi di Carlo Giovanni Testori a Vercelli, Giuseppe Demachi ad Alessandria e dei Bollo a Casale Monferrato. L’affermazione di così alte professionalità andava di pari passo con la diffusione del gusto per la musica per archi nei diversi strati sociali: ciò permise il fiorire di personalità di rilievo internazionale quali Felice Giardini e Gaetano Pugnani, che fu maestro di allievi a loro volta divenuti celebri, uno su tutti Giovanni Battista Viotti.
Già a partire dall’Ottocento la storiografia parlò di una ‘scuola violinistica piemontese’ e tracciò un’ampia genealogia che, considerando gli artisti influenzati da Pugnani (ad esempio Antonio Bartolomeo Bruni) e da Viotti (Rode e Kreutzer), riconduceva a una genesi subalpina la maggior parte dei solisti ottocenteschi francesi ed europei in generale, tenendo presente che fin dal secolo precedente a Parigi si erano stabiliti i musici che avevano accompagnato il Principe di Carignano quando abbandonò Torino (Giovanni Pietro Ghignone, noto poi come Jean-Pierre Guignon, nonché Pietro e Giovanni Battista Miroglio). E certamente anche in Piemonte sul finire del Settecento e per tutto il secolo successivo non mancarono di stendersi i rami della cosiddetta ‘scuola’: si pensi a Felice Alessandro Radicati, Giovanni Battista Polledro, Paolo Giuseppe Ghebart, alle sorelle Teresa e Maria Milanollo, mentre con Teresina Tua e Rosario Scalero si giunge ormai al Novecento, senza dimenticare i contrabbassisti Giorgio Anglois e il figlio Luigi.
Oggi si potrebbe parlare più propriamente di ‘tradizione della musica per strumenti ad arco in Piemonte’, le cui origini vanno ricercate all’inizio dell’età moderna nelle bande di ribebe o di violoni costituitesi in centri anche minori: tradizione che peraltro trova riscontri nell’iconografia primocinquecentesca della pittura vercellese e valsesiana, la quale lascia immaginare una certa precoce diffusione del violino nell’immaginario comune e uno stadio progredito di conoscenze nel campo della liuteria. Proprio le sapienti competenze dell’artigianato d’arco piemontese, dalla superba epoca barocca delle dinastie dei Cappa e dei Guadagnini fino alle scuole dei decenni successivi giunte fino a noi, vanno considerate come uno dei fattori che hanno reso possibile questa meraviglia: una civiltà musicale capace di valicare lo spazio e il tempo, lasciando documenti e tracce di un repertorio – in archivi, biblioteche, musei e collezioni pubbliche e private – in parte ancora da indagare.
COMITATO SCIENTIFICO:
Alberto Basso
Cristina Santarelli
Mariateresa Dellaborra
Annarita Colturato
Programma
Lunedì 6 novembre ore 14.30 – Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Apertura dei lavori – Saluto delle autorità
Fra Italia e Francia
Presiede Mariateresa Dellaborra ore 15-16.30
PAOLA CARLOMAGNO, “Les violons italiens du roi”. Esordi della prassi violinistica tra Torino e la Corte di Francia
GUILLAUME TARDIF, “Ideali trattenimenti da camera”: exploring the violin duets by G.B. Somis and his French and Italian pupils
SALVATORE MAUGERI: Il repertorio per due violoncelli fra Torino e Parigi, da Somis a Viotti (da remoto)
Coffee break 16.30-17
Presiede Stefano Baldi ore 17-18.30
ALESSANDRO MASTROPIETRO, ‘Frutti fuori stagione’? Il trio a due violini, tra Piemonte e Parigi, dopo il 1750
ANNE PENESCO, Giovanni Battista Viotti e il gusto musicale dei Francesi (da remoto)
ANNARITA COLTURATO, Un singolare, e poco noto, ritratto di Gaetano Pugnani
Martedì 7 novembre ore 9.00 – Monastero della Stella
Il Piemonte Orientale. Presiede Cristina Santarelli ore 9-10.30
PAOLO CAVALLO, Tracce di un precursore periferico. La scrittura violinistica di Giovanni Ambrogio Bissone
STEFANO BALDI, La tradizione per strumenti ad arco piemontese, una realtà policentrica: l’esempio di Casale Monferrato, con particolare riguardo alla collezione Sannazzaro
SERENA SABIA, I 12 Trio a due Violini e basso Op. 2 di Carlo Giovanni Testori: il gusto galante in un vercellese del secondo Settecento
Coffee break ore 10.30-11
Presiede Annarita Colturato ore 11-12.30
MARIATERESA DELLABORRA, Viotti alla napoletana: il concerto WI:13 nelle mani di Mercadante
SIMONE LAGHI, Il repertorio per Quartetto d’Archi nella Scuola Piemontese
GIULIA GIACHIN, Struttura narrativa delle composizioni violinistiche piemontesi da Francesco Galeazzi a Giorgio Federico Ghedini
Ore 15 Tavola Rotonda: La ricerca e valorizzazione delle Fonti musicali: possibili sviluppi e prospettive. Coordinamento: Annarita Colturato
Interventi: Stefano Baldi, Paolo Cavallo, Serena Sabia, Diego Ponzo, Maria Prano (Regione Piemonte)